Videosorveglianza - Sanzione al comune da parte del Garante della Privacy

19 ottobre 2023   

 

Le recenti dichiarazioni dell'Assessore all'Ecologia, Cannizzaro, riguardo al servizio di videosorveglianza a Modica (attivo 24 ore su 24 per far rispettare le leggi) ci portano alla mente un fatto avvenuto solo poche settimane fa.

A luglio il Comune di Modica è stato sanzionato dal Garante della Privacy per il trattamento illecito dei dati personali dei cittadini (qui il provvedimento: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9920578).

 

I fatti

Lo scorso 7 agosto 2017 il Comune di Modica presenta alla città l’avvio della raccolta differenziata. Il sindaco pro tempore - Ignazio Abbate - annuncia la videosorveglianza: “Sarà attivato un servizio di sorveglianza con telecamere fisse nelle isole ecologiche per verificare il corretto conferimento dei rifiuti. In caso contrario sono previste per il cittadino delle multe che possono arrivare sino a 600 euro”.

 

Il 20 luglio 2018 viene emessa l’ordinanza sindacale che disciplina la gestione dei rifiuti differenziati delle utenze domestiche. 

 

Nel corso degli anni sono svariati i comunicati stampa di Palazzo San Domenico che - di volta in volta - annunciano le multe nei confronti dei trasgressori. I video “incriminati” vengono pubblicati sui social del Comune di Modica, condivisi con gli organi di stampa. 

 

Il ricorso

Un cittadino modicano presenta una segnalazione all’Autorità Garante della Privacy lamentando di aver ricevuto alcuni verbali di contestazione per aver conferito erroneamente i rifiuti indifferenziati. 

 

Tali verbali sono stati emessi a seguito della visione dei filmati registrati dalle telecamere del Comune di Modica, ma la visione sarebbe avvenuta oltre 30 giorni dopo la data di registrazione. Il cittadino - in aggiunta - lamenta l’assenza di idonea informativa sul trattamento dei dati personali, essendo stato apposto sul cassonetto solo un cartello informativo non facilmente visibile e privo dell’indicazione del titolare del trattamento e delle finalità perseguite

 

L’attività istruttoria

il Garante avvia un’attività istruttoria inviando una richiesta di informazioni al Comune di Modica

 

Esito dell’istruttoria

Il Garante evidenzia come sia possibile la videosorveglianza da parte di soggetti pubblici. È necessario nominare un titolare del trattamento, tenuto a rispettare i principi in materia di protezione dei dati personali tra cui “liceità, correttezza, trasparenza”
 

  • Il titolare del trattamento deve rendere informativa di primo livello con apposita segnaletica in prossimità della zona sottoposta a videosorveglianza, di secondo livello - ad esempio sul sito - con tutti gli elementi obbligatori affinchè siano facilmente accessibili dall’interessato
  • Le informazioni di primo livello devono essere facilmente posizionate in modo da permettere all’interessato di riconoscere facilmente le circostanze della sorveglianza
  • Il Comune ha utilizzato un cartello informativo non pienamente conforme alla normativa in materia di protezione dei dati personali. In esso sono menzionate generiche “ragioni di sicurezza”, non è indicata la modalità con la quale gli interessati possano ricevere un’informativa completa di secondo livello sul trattamento (ad esempio sul sito dell’ente)
  • Per completezza sul sito del Comune di Modica è presente un’informativa ma inadeguata non facendo riferimento alla finalità perseguita (accertamento di condotte sanzionate in via amministrativa) e non semplicemente “pubblica sicurezza” o “incolumità pubblica”
  • Il cartello semplificato affisso sui cassonetti - in prossimità di altri cartelli - genera confusione e scarsa visibilità. Il Comune riferisce di altri cartelli “collocati su paletti limitrofi alle zone interessate” ma non c’è riscontro negli atti
  • Il Comune menziona la possibilità di recarsi fisicamente presso un desk di informazione presso la sede del Comune stesso per ricevere un’informativa completa sul trattamento dei dati personali. Ma così è ostacolata la possibilità di acquisire in maniera agevole le informazioni complete
  • Per queste ragioni il trattamento di dati personali effettuato dal Comune è “non conforme al principio di liceità, correttezza, trasparenza”
  • Il Comune dichiara che il sistema di videosorveglianza è installato anche per finalità di sicurezza urbana, che è disciplinata da uno specifico quadro normativo
  • Il Comune - dopo l’incendio di un’autovettura del settore Ecologia e Ambiente - decide di prolungare il periodo di conservazione dei filmati che è precedentemente indicato in sette giorni. Il Garante rileva che il termine di sette giorni è congruo per appurare eventuali responsabilità e per acquisire agli atti le immagini necessarie per le finalità di indagine
  • Dal reclamo del cittadino emerge che le violazioni sono state accertate oltre un mese dopo la data in cui le immagini sono state registrate. Per cui il Comune ha conservato i video per più di sette giorni
  • Il Comune ha affidato alla ditta CAT Srl di Ragusa e all’impresa individuale Ermeslink di Giovanni Di Stefano un incarico relativo al trattamento dei dati personali delle telecamere (prelevare i filmati, analizzarli). Tutto ciò è avvenuto senza che il loro ruolo fosse correttamente definito dal Comune mediante la stipula di un accordo sulla protezione dei dati
  • Il Comune di Modica non ha nominato un responsabile del trattamento alla data in cui il regolamento è diventato efficace (25 maggio 2018). Il ritardo viene attribuito all’emergenza Covid

 

Conclusioni

  • Le dichiarazioni rese non consentono di superare i rilievi notificati dall'ufficio
  • Dagli atti emerge che il trattamento dei dati mediante le telecamere è avvenuto in maniera non conforme alla disciplina in materia dei dati personali a partire dall’8 agosto 2017 e sino al maggio 2021
  • Il Comune non ha agito in maniera conforme ai principi di minimizzazione dei dati, limitazione della conservazione, responsabilizzazione e protezione dei dati fin dalla progettazione, non aver tempestivamente definito i rapporti con le due società
  • Il trattamento è stato effettuato in un luogo pubblico per un arco temporale elevato. Ha avuto come oggetto i dati potenzialmente di tutti i residenti del Comune di Modica (circa 53.000 interessati), e non residenti (non quantificabili) in violazione del principio di liceità, correttezza e trasparenza

 

Le sanzioni

  • Il Comune di Modica deve pagare la somma di 45.000 euro
  • Cat Srl deve pagare la somma di 10.000 euro
  • Ermeslink deve pagare la somma di 5.000 euro
  • Il Comune di Modica non propone ricorso e procede alla liquidazione dell’importo di 22.500 euro entro 30 giorni, pari alla metà della sanzione comminata

 

La domanda che sorge spontanea è la seguente: alla luce di queste sanzioni e dei rilievi forniti dal Garante, può l'assessore Cannizzaro garantire che adesso il servizio di videosorveglianza a Modica sia conforme alla disciplina sulla privacy?

Newsletter