Il 7 maggio 2022 Modicaltra si presentava alla città illustrando il lavoro di mappatura del centro storico. Risultato: quasi il 40% degli edifici tra Modica Bassa e Modica Alta erano vuoti. Da allora non sono mancate le iniziative e i progetti per cercare di dare seguito a quell’impegno civico, dal Cinema di Quartiere realizzato in piazze dimenticate del Centro Storico per “illuminare” luoghi abbandonati della città, all’approvazione da parte del Consiglio Comunale - su nostra proposta appoggiati dalla rete di circa 40 associazioni, e all’unanimità - del Regolamento sulla gestione partecipata dei Beni Comuni; dalle Passeggiate di Quartiere inerpicandosi per rioni in gran parte disabitati, alla Campagna fuori dal Comune ideata per sensibilizzare i futuri candidati a sindaco su questi temi, durante la campagna eletto- rale delle amministrative del 2023.

Forti di quell’esperienza e con una base di attiviste/i sempre più larga e plurale, abbiamo voluto riportare i nostri corpi per le strade della città, rivolgendoci al quartiere della Sorda. La scelta non è stata casuale: il quartiere ha subìto una profonda trasformazione urbanistica, caratterizzata da un esponenziale consumo di suolo che ha collateralmente cancellato a colpi di spugna ville di pregio e ridotto, fino a renderle residuali, le aree verdi. Questo fenomeno - con il quale si è trascurato il valore del suolo come infrastruttura ambientale funzionale all’equilibrio dell’ambiente, determinante per la fornitura di cibo, per il contrasto alla crisi climatica - ha portato alla perdita di servizi ecosistemici e, nondimeno, ha contribuito allo spopolamento del centro storico della citta senza nemmeno, di contro, instaurare azionì virtuose per la vivibiltà stessa di un quartiere nuovo divenuto sempre più sovraffollato. Il tutto, infatti, è avvenuto in sordina, dimenticando ad esempio gli spazi per la mobilità dolce, quali marciapiedi e piste ciclabili (residuali e, a volte, inesistenti). 

Le ville storiche della Sorda - diverse delle quali ottocente- sche o anche antecedenti - inoltre, sono uno dei pochi segni della memoria contadina nel tessuto urbano del quartiere, e risulta sotto gli occhi di tutti la loro sistematica demolizione al fine di una letterale speculazione edilizia.

Il presente report nasce dall’urgenza di analizzare criticamente questi cambiamenti e di proporre strategie alternative che possano conciliare il futuro della città con la tutela del patrimonio storico, ambientale e sociale.

Attraverso una raccolta di dati partecipativa e il confronto con modelli virtuosi di rigenerazione urbana, il documento offre una panoramica delle criticità del quartiere e suggerisce possibili soluzioni per un futuro più sostenibile. Il lavoro è strutturato in diverse sezioni: dopo un glossario che funge da “cassetta per gli attrezzi” anche per chi mastica poco di urbanistica, una prima parte è focalizzata sulla raccolta di dati geolocalizzati nati dalla Mappatura che ricomprende le ultime ville/masserie esistenti, gli edifici vuoti, gli “scheletri” incompleti, le aree verdi e quelle dedicate alla mobilità dolce, con una panoramica sui vincoli di tutela esistenti; una seconda sezione si concentra sull’analisi storica del quartiere e delle sue trasformazioni, seguita da un approfondimento sulle aree archeologiche presenti nel perimetro della Sorda. Infine, vengono illustrate esperienze di cittadinanza attiva, contrasto al consumo di suolo e rigenerazione urbana già adottate con successo in altre realtà, più e meno vicine, con l’obiettivo di individuare strategie applicabili anche al contesto modicano.

Attraverso questo report, vogliamo non solo documentare le trasformazioni in atto, ma anche stimolare un dibattito pubblico sulla necessità di un approccio più consapevole e sostenibile alla pianificazione del territorio, mettendo in discussione il concetto stesso di sviluppo nella sua accezione più comune: come sostiene Gianni Biondillo, «occorre cambiare la prospettiva economica, comprendere che lo sviluppo, di per sé, non può essere infinito perché il territorio a disposizione è finibile. Anzi: è ormai finito».

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